martedì 12 marzo 2013

Le batterie alcaline “usa e getta” non si buttano più




Sì, avete letto bene! Le normali batterie alcaline “usa e getta” ora si possono ricaricare e ri-usare. Una vera rivoluzione green nel mondo delle batterie.
Ark, società con sede a Treviso, annuncia la disponibilità sul mercato di ReVita, una nuova linea di caricabatterie che permettono di rigenerare e ricaricare anche le normali batterie alcaline stilo e ministilo che in genere, dopo l’uso, vengono buttate negli appositi contenitori di raccolta e poi avviate a riciclo.
Questa nuova tecnologia di caricabatterie avrà sicuramente conseguenze sulla filiera produttiva e sul mercato con una possibile riduzione dell’impatto ambientale. Ricordiamo che le pile contengono sempre metalli pesanti e mercurio, dannosi per l’ambiente.
La tecnologia ReVita è coperta da brevetti internazionali (Usa, Cina Giappone, Taiwan, Australia, Germania e Italia) ed è stata testata da autorevoli e indipendenti laboratori di ricerca internazionali per un periodo di 10 anni e nessun altro prodotto presente sul mercato afferma l’azienda madre è in grado di dare garanzia di funzionamento e di stabilità.
A differenza dei comuni caricabatterie, ReVita dispone di una circuito diviso in quattro sezioni. Ogni batteria è caricata individualmente ed ogni circuito è controllato da un apposito microprocessore il quale verifica la temperatura e la tensione durante tutto il ciclo di carica, garantendo efficacia e sicurezza di utilizzo.
Attualmente sul mercato sono stati diffusi 3 modelli di caricabatterie: il modello RV1, di rete 220V, con spazio per ricaricare contemporaneamente fino a 4 batterie, il modello RV2 sempre a 4 spazi ed alimentabile direttamente da una porta mini USB, o dall’alimentatore di uno smartphone mini USB, ed il modello più compatto RV3, anch’esso USB, con scomparti per due sole batterie. I prezzi variano da 24 a 33 euro.
Ogni caricabatterie permette di ricaricare anche una sola batteria alla volta oppure batterie diverse anche di differenti produttori. Inoltre si possono ricaricare anche le batterie ricaricabili da 1.2 V NiMh o NiCd. Un prodotto interessante e molto conveniente, sia per l’ambiente che per le proprie tasche.

Lorenzo Russo