lunedì 12 ottobre 2015

A Parigi in bici conviene

Otto anni fa Parigi è stata la prima città al mondo a lanciare il bike sharing copiato dalle capitali di tutto il mondo. E ora è la prima città a voler pagare 25 centesimi al chilometro a quei cittadini che sceglieranno di andare a lavoro in bicicletta. E' la stessa indennità che, più o meno, versa un'azienda, per il rimborso chilometrico percorso con la macchina. Il 30 novembre comincerà proprio a Parigi l'incontro mondiale sul Clima e la Francia vuol dare il buon esempio con buone pratiche concrete e non con fumose discussioni inconcludenti. Per 5 chilometri al giorno ogni cittadino francese incasserebbe circa 50 euro al mese senza contare il risparmio sulle mancate uscite finanziarie per il costo del carburante, la manutenzione, lo stress. Siamo sicuri, perché già sperimentata per un breve periodo nel 2014, l'iniziativa avrà successo.

giovedì 1 ottobre 2015

Le verdure producono calore






Scarti di verdura, frutta e ortaggi, gusci d’uova, filtri di tè e fondi di caffè, pane, latticini, salse, erba tagliata, foglie. I resti del cibo, gli scarti organici, costituiscono circa un terzo dei rifiuti prodotti da ogni cittadino e sono un tesoro da sfruttare. Nel mondo ci attestiamo su 1,3 miliardi di tonnellate di cibo l’anno gettato nell’immondizia e i responsabili non sono soltanto la grande distribuzione e la ristorazione. In buona parte dipende anche dalle economie domestiche.
Una buona pratica che sta prendendo piede anche in Italia è la pratica del compostaggio domestico che permette di utilizzare la risorsa “rifiuto organico” e trasformarla in un ottimo ammendante per il terreno, riducendo l’utilizzo di concimi chimici e le emissioni di anidride carbonica. In Svizzera, dove il riciclo è una tradizione, producono biogas dagli scarti alimentari perché anche oltre le Alpi lo spreco del cibo è consistente. Le famiglie svizzere gettano nella spazzatura 250 mila tonnellate di alimenti ogni anno. Sono 31 chili di cibo a testa e, in 20 anni, la percentuale dei rifiuti organici è cresciuta dal 23 al 33 per cento.
Dal 2013 la città di Zurigo va controcorrente: lo spreco diventa risorsa. Una volta a settimana i veicoli dell’ente pubblico per lo smaltimento dei rifiuti di Zurigo ritirano dai cassonetti i rifiuti organici e li trasferiscono nella più grande centrale svizzera di biogas. Il cibo è tritato e fatto fermentare in assenza di ossigeno. Il biogas che si forma viene depurato dall’anidride carbonica e altri residui e immesso come gas metano praticamente puro nella rete di distribuzione del gas di città. Con questo sistema è coperto il fabbisogno termico di 5 mila appartamenti di Zurigo e l’iniziativa ha avuto successo sin dal primo anno.
Dal 1993 a Zurigo si paga una tassa sui sacchi di immondizia. Chi usufruisce di questo sistema risparmia denaro perché la tassa si riduce e contribuisce a chiudere il ciclo delle biomasse, come facevano i nostri antenati e come avviene in natura. Il materiale solido, infatti, che resta dalle fasi di lavorazioni per produrre il biogas, è trasformato in fertilizzanti liquidi e prodotti di compostaggio per terreni agricoli e domestici.