giovedì 1 ottobre 2015
Le verdure producono calore
Scarti di verdura, frutta e ortaggi, gusci d’uova, filtri di tè e fondi di caffè, pane, latticini, salse, erba tagliata, foglie. I resti del cibo, gli scarti organici, costituiscono circa un terzo dei rifiuti prodotti da ogni cittadino e sono un tesoro da sfruttare. Nel mondo ci attestiamo su 1,3 miliardi di tonnellate di cibo l’anno gettato nell’immondizia e i responsabili non sono soltanto la grande distribuzione e la ristorazione. In buona parte dipende anche dalle economie domestiche.
Una buona pratica che sta prendendo piede anche in Italia è la pratica del compostaggio domestico che permette di utilizzare la risorsa “rifiuto organico” e trasformarla in un ottimo ammendante per il terreno, riducendo l’utilizzo di concimi chimici e le emissioni di anidride carbonica. In Svizzera, dove il riciclo è una tradizione, producono biogas dagli scarti alimentari perché anche oltre le Alpi lo spreco del cibo è consistente. Le famiglie svizzere gettano nella spazzatura 250 mila tonnellate di alimenti ogni anno. Sono 31 chili di cibo a testa e, in 20 anni, la percentuale dei rifiuti organici è cresciuta dal 23 al 33 per cento.
Dal 2013 la città di Zurigo va controcorrente: lo spreco diventa risorsa. Una volta a settimana i veicoli dell’ente pubblico per lo smaltimento dei rifiuti di Zurigo ritirano dai cassonetti i rifiuti organici e li trasferiscono nella più grande centrale svizzera di biogas. Il cibo è tritato e fatto fermentare in assenza di ossigeno. Il biogas che si forma viene depurato dall’anidride carbonica e altri residui e immesso come gas metano praticamente puro nella rete di distribuzione del gas di città. Con questo sistema è coperto il fabbisogno termico di 5 mila appartamenti di Zurigo e l’iniziativa ha avuto successo sin dal primo anno.
Dal 1993 a Zurigo si paga una tassa sui sacchi di immondizia. Chi usufruisce di questo sistema risparmia denaro perché la tassa si riduce e contribuisce a chiudere il ciclo delle biomasse, come facevano i nostri antenati e come avviene in natura. Il materiale solido, infatti, che resta dalle fasi di lavorazioni per produrre il biogas, è trasformato in fertilizzanti liquidi e prodotti di compostaggio per terreni agricoli e domestici.
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