lunedì 24 marzo 2014

Essere generativi

La cirsi morde ancora di più  e lo conferma il crollo dei consumi: meno 2,1 per cento rispetto ad un anno prima. A dirci che è il dato perggiore dal 1990 è l'Istat. Non si sa più come fare a risparmiare e c'è chi cavalca, in vista delle prossime elezioni europee, l'onda di protesta verso l'euro visto come fonte di tutti i mali. I coniugi Chiara Giaccardi e Mauro Magatti nel loro ultimo libro Generativi di tutto il mondo unitevi! per i tipi della Feltrinelli vedono anche nella crisi una possibilità di crescita. «Mangiamo senza aver fame – scrivono gli autori – siamo in mezzo agli altri rimanendo soli, facciamo sesso senza amare». Un uomo di sabbia ingabbiato in un sistema di acciaio perché la crisi che attraversiamo investe anche l’idea di libertà che abbiamo professato. Nel frattempo crescono le diseguaglianze, l’indifferenza, la depressione.
Come, allora, liberarsi dall’oppressione della società contemporanea? I nostri autori introducono il concetto di “generatività” che non coincide con il solo “fare figli” perché è molto più di un atto biologico: è simbolico, politico, antropologico. È generativo l’educatore che sa “tirar fuori” il meglio dai suoi studenti, l’imprenditore che non segue il profitto ma un sogno da realizzare con i suoi collaboratori. «Sono generativi l’artigiano e l’artista quando amano quello che fanno e, attraverso la loro maestria, aggiungono bellezza al mondo». È generativo il volontario che sana una lacerazione del tessuto sociale, il professionista che persegue il bene comune, «l’amministratore locale che sa porsi come punto di aggregazione delle tante energie presenti sul territorio, diventando il volano per la mobilitazione di risorse diffuse capaci di rinsaldare i legami comunitari». 
Una teoria sociologica, dunque, che scavalca l’orizzonte individuale per aprirsi alla società e alla politica come mezzo per superare la società consumistica. La  nuova parola d’ordine è generare come atto supremo di libertà creativa.