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lunedì 4 aprile 2016

Stop sprechi alimentari



Approvata senza neppure un voto contrario alla Camera una nuova normativa che semplifica le procedure di donazione e distribuzione agli indigenti delle eccedenze alimentari e dei farmaci. Semplificate le regole e previsti sgravi fiscali per chi dona
È una buona legge che ha messo tutti d’accordo. Forse perché tocca il cuore e il buon senso degli italiani. È fuori da ogni logica sprecare 13 miliardi di euro l’anno di eccedenze alimentare. Sono 210 euro a testa. 5,6 tonnellate di alimenti che nel 90% dei casi finiscono nella spazzatura mentre in Italia ci sono 6 milioni di indigenti. La legge anti spreco approvata alla Camera serve per ridurre gli sprechi di prodotti alimentari e farmaceutici favorendo il recupero e la donazione. La nuova legge, in attesa della definitiva approvazione al Senato, prevede la donazione gratuita da parte degli operatori del settore alimentare alle classi meno abbienti. È una legge che certifica il valore del dono, contro gli sprechi abnormi, da far arrossire, e tiene conto del contesto sociale, umano e globale in cui si vive.
L’obiettivo è di ridurre gli sprechi nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari e farmaceutici favorendo la donazione, il riuso e il riciclo. Si agisce attraverso tre mezzi: la semplificazione, la sicurezza alimentare e il sistema fiscale.
Il testo stabilisce che «gli operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari a soggetti cessionari i quali possono ritirarle direttamente o incaricandone altro soggetto cessionario». Non solo le onlus, ma anche gli enti privati non profit che diventano responsabili della garanzia di igiene e sicurezza fino al consumo finale dei beni. Le associazioni di volontariato potranno anche recuperare i prodotti che rimangono a terra dopo la raccolta, per distribuirlo agli indigenti.
 Chi dona potrà fare una dichiarazione consuntiva ‒ ora è effettuata 5 giorni prima della donazione ‒ e potrà beneficiare di uno sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionale alla quantità di cibo donato. Fino a 15 mila euro di quantitativo donato non è necessario fare dichiarazioni.
 La cultura del dono sottesa alla legge è l’elemento più importante. Si combatte lo spreco con la messa in circolo di beni inutilizzati. Diventa più conveniente donarli che smaltirli e si pagano anche meno tasse. È un guadagno per tutti: distributori e beneficiari. È introdotta anche la doggy bag, il contenitore di cui i ristoranti potranno dotarsi per permettere al cliente di portare via quanto non consumato.
 La legge è stata approvata alla Camera con 276 voti a favore, 106 astenuti e zero voti contrari. Il presidente della Commissione Agricoltura, Luca Sani, ha sottolineato come la legge «sana una lacuna storica del nostro ordinamento, e mette in condizione di incrociare con più semplicità offerta e domanda di derrate alimentari che altrimenti sarebbero destinate allo smaltimento. A questo punto confido in una veloce approvazione da parte del Senato e la piena operatività della legge». «Anche se ‒ ricorda Francesco Marsico, responsabile Area nazionale Caritas ‒ per il contrasto alla povertà servono altre misure, ben più incisive».

lunedì 24 giugno 2013

Io condivido il cibo



Un nuovo modo per combattere gli sprechi e aiutare chi ha più bisogno. Quello che colpisce appena si entra nel sito web è la frase «condividere il cibo è un atto d’amore». Ed è proprio vero, anche se si pensa che ogni anno in Italia si buttano via 12,3 miliardi di euro di cibo e più della metà può essere recuperato. Sicuramente nelle dispense delle nostre cucine ci sono alcuni alimenti che non riusciamo a consumare. E intanto si avvicina la data di scadenza, ma il suo destino è segnato nel cestino dei rifiuti. E invece potrebbe essere destinato ad altro, come ad esempio al “dono”.
Pensiamo alle infinite dispense degli alberghi italiani, dove spesso non vengono utilizzati tutti gli alimenti a disposizione e quanti pensionati e famiglie non riescono più ad arrivare a fine mese e hanno difficoltà nel fare la spesa! L’esperienza della piattaforma web per condividere il cibo in eccesso è partita in Germania qualche mese fa, dove un gruppo di persone ha dato vita ad un’associazione per dare un contributo alla lotta agli sprechi. In sei città tedesche nel dicembre scorso è partita la piattaforma web dove poter avviare lo scambio gratuito dei cibi in eccesso. Nella prima settimana di attività lo hanno usato più di 2500 persone.
In Italia invece quattro giovani catanesi hanno inventato il sito web “I food share”, io condivido il cibo. Il meccanismo di scambio è molto semplice: una volta che ci si è registrati, si può inserire la propria offerta alimentare e il sistema automaticamente la pubblicherà con la città di riferimento dove il prodotto è disponibile, la sua data di scadenza e i riferimenti del donatore. Chi desidera richiedere una “cesta alimentare”, non dovrà fare altro che mettersi in contatto con il donatore attraverso un sistema di messaggistica interna e concordare le modalità di ritiro. Possono registrarsi tutti: singoli cittadini, rivenditori, produttori, aziende. Chiunque può essere donatore. Tra i destinatari si trovano ong, parrocchie, associazioni, ma soprattutto persone bisognose. 

                                                                         Lorenzo Russo