Approvata senza neppure un voto contrario alla Camera
una nuova normativa che semplifica le procedure di donazione e distribuzione
agli indigenti delle eccedenze alimentari e dei farmaci. Semplificate le regole
e previsti sgravi fiscali per chi dona
È una buona legge
che ha messo tutti d’accordo. Forse perché tocca il cuore e il buon senso
degli italiani. È fuori da ogni logica sprecare 13 miliardi di euro l’anno
di eccedenze alimentare. Sono 210 euro a testa. 5,6 tonnellate di alimenti
che nel 90% dei casi finiscono nella spazzatura mentre in Italia ci sono 6 milioni
di indigenti. La legge anti spreco approvata alla Camera serve per ridurre
gli sprechi di prodotti alimentari e farmaceutici favorendo il recupero e
la donazione. La nuova legge, in attesa della definitiva approvazione al
Senato, prevede la donazione gratuita da parte degli operatori del settore
alimentare alle classi meno abbienti. È una legge che certifica il valore
del dono, contro gli sprechi abnormi, da far arrossire, e tiene conto del
contesto sociale, umano e globale in cui si vive.
L’obiettivo
è di ridurre gli sprechi nelle fasi di produzione, trasformazione,
distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari e farmaceutici
favorendo la donazione, il riuso e il riciclo. Si agisce attraverso tre
mezzi: la semplificazione, la sicurezza alimentare e il sistema fiscale.
Il testo
stabilisce che «gli operatori del settore alimentare possono cedere
gratuitamente le eccedenze alimentari a soggetti cessionari i quali possono
ritirarle direttamente o incaricandone altro soggetto cessionario». Non solo
le onlus, ma anche gli enti privati non profit che diventano responsabili
della garanzia di igiene e sicurezza fino al consumo finale dei beni. Le
associazioni di volontariato potranno anche recuperare i prodotti che rimangono
a terra dopo la raccolta, per distribuirlo agli indigenti.
Chi
dona potrà fare una dichiarazione consuntiva ‒ ora è effettuata 5 giorni
prima della donazione ‒ e potrà beneficiare di uno sconto sulla tassa dei
rifiuti proporzionale alla quantità di cibo donato. Fino a 15 mila euro di
quantitativo donato non è necessario fare dichiarazioni.
La
cultura del dono sottesa alla legge è l’elemento più importante. Si
combatte lo spreco con la messa in circolo di beni inutilizzati. Diventa più
conveniente donarli che smaltirli e si pagano anche meno tasse. È un guadagno
per tutti: distributori e beneficiari. È introdotta anche la doggy bag,
il contenitore di cui i ristoranti potranno dotarsi per permettere al cliente
di portare via quanto non consumato.
La
legge è stata approvata alla Camera con 276 voti a favore, 106 astenuti e zero
voti contrari. Il presidente della Commissione Agricoltura, Luca Sani,
ha sottolineato come la legge «sana una lacuna storica del nostro ordinamento,
e mette in condizione di incrociare con più semplicità offerta e domanda di
derrate alimentari che altrimenti sarebbero destinate allo smaltimento. A
questo punto confido in una veloce approvazione da parte del Senato e la piena
operatività della legge». «Anche se ‒ ricorda Francesco Marsico,
responsabile Area nazionale Caritas ‒ per il contrasto alla povertà servono
altre misure, ben più incisive».
Nessun commento:
Posta un commento