lunedì 16 giugno 2014

Taccuino sobrio: no parking a Londra



A Londra sono scomparsi i parcheggi dalle aree pubbliche. Addirittura ne fanno una questione di civiltà. A Piccadilly Circus, Oxford Street non è possibile parcheggiare e i viali principali sono disponibili solo per il traffico pubblico. La metropolitana arriva dappertutto e la conseguenza è evidente. Londra è una delle tre città occidentali, insieme a Parigi e New York, più visitate al mondo perché garantisce un’intensa vita turistica, commerciale e professionale di alta qualità. Ci sono corsie e semafori preferenziali per il trasporto pubblico che garantiscono una riduzione dei tempi di viaggio e una maggiore velocità media che consente un risparmio di costi fino al 30 per cento. Si comprende da questi scarni dati come non abbia decollato il car sharing a Londra. Non c’è n’è bisogno.

Emissioni a 95
Entro il 2021 i grammi di anidride carbonica, CO2, emessi in media al chilometro per le auto europee, dovrà essere di 95. Una sfida a cui le case automobilistiche stanno rispondendo con investimenti cospicui e la sperimentazione di sempre nuovi modelli. Dopo l’elettrico, l’ibrido si ricorre spesso anche ai carburanti alternativi prodotti anche da biomasse ricavate da rifiuti di origine biologica. Tra i nuovi modelli che vedremo dopo l’estate la Octavia Skoda a metano con emissioni ridotte fino a 97 grammi di CO2 al chilometro.  La Mitsubishi lancia il primo Suv, l’Outlander, a doppia alimentazione, benzina e elettrica. La novità consiste nel fatto che è il motore a benzina a servizio dell’elettrico e non il contrario, come spesso avveniva. L’auto non ha il cambio e in versione elettrica si raggiunge la velocità di 120 chilometri orari. Così la Kia Soul prevede una macchina elettrica a ricarica rapida, bastano solo 25 minuti per arrivare all’80 per cento della capacità. Si può fare.

Il tasso di motorizzazione
In Italia la media nazionale si attesta sui 600 veicoli ogni 1000 abitanti, ma in città come Roma e Firenze la quota raggiunge le 700 unità.  E tra il 1984 e il 2011, ci informa l’Eurispes, i veicoli privati circolanti sono cresciuti del 49 per cento con danni sull’ambiente, le persone, con l’aggravante di un’inefficienza energetica causata dall’incremento del prezzo del greggio, della rarefazione dei servizi, dalle mutate esigenze di mobilità nelle città. Una tale saturazione di veicoli sulle strade è cominciato a venir meno dal 2008 in poi a causa della crisi economica perché il costo delle auto pesa sulle famiglie per 4500 euro all’anno. Il vero problema è la mancanza di alternative pubbliche efficienti. Nella sola Madrid i chilometri di metropolitana disponibili sono superiori a tutta la rete italiana. Infatti Milano e Roma sono nei primi dieci posti delle città europee più congestionate. Anche i mezzi pubblici a disposizione diminuiscono e il parco mezzi bus italiano invecchia, passando da 9 anni medi di età del 2006 ai circa 12 del 2012.

venerdì 6 giugno 2014

Taccuino sobrio: a Parigi in bici



PARIGI: PAGATI PER ANDARE IN BICI
A Londra il car‒sharing è fallito. A Parigi provano con le biciclette. Se si lascia a casa l’automobile, il ministero dei trasporti francesi pagherà 25 centesimi al chilometro sul percorso casa-lavoro. Sono stati stanziati 110 milioni di euro e il saldo costi-benefici sarà sicuramente in attivo per la salute e per l’ambiente. Non è la sola misura presa ma un vero e piano globale in 25 punti che prevede la possibilità di svolta a destra per i ciclisti in caso di semaforo rosso come già in vigore in Olanda e Belgio. In Usa è possibile anche, in alcune città, per le automobili. Altri punti: la realizzazione di parcheggi sicuri per le bici, data la facilità con cui spariscono, la possibilità di procedere non solo a destra della carreggiata, le aziende che aderiranno al programma di rimborso al chilometro per i ciclisti potranno contare su un alleggerimento delle tasse da versare, ecc…

DOPO LA LAZIO, LA ROMA
Sfida stracittadina nel car sharing. Dopo le macchine in affitto biancocelesti, arrivano quelle giallorosse. Negli ultimi mesi si sono notate tante macchine Smart “laziali” del colosso tedesco Car2go con le scritte in romano “ma ‘ndovai”, cioè “dove vai”. Ora, per iniziativa di Eni, Trenitalia e Fiat parte il progetto Enjoy con seicento Fiat 500 gialle e rosse che sfideranno le concorrenti. Essendo a quattro posti, contro i due delle Smart, il segmento interessato è quello delle famiglie che potranno prendere e lasciare la macchina dove vogliono all’interno dell’area di servizio di Roma che è di circa 100 chilometri quadrati. Visto il successo del car sharing, si semplificano sempre di più le regole per poter affittare una macchina: le vetture possono essere prenotate tramite una App gratuita per smartphone. Non c’è bisogno di tessere ma basta registrarsi on line. Il costo del servizio è di 25 centesimi al chilometro per i primi 50 km. In modalità “sosta”, cioè quando si lascia la macchina in un parcheggio per poi riprenderla, il costo scende a 10 centesimi al minuto. 

PRIMO: NON SPRECARE
Ogni anno nella spazzatura, solo in Italia, finiscono 12,3 miliardi di euro. Sono un danno etico, economico, ambientale. È una mentalità diffusa che, per fortuna, in tempi di crisi, sta scemando. Ma il vero problema è la mentalità culturale sottesa, un senso di pigrizia che non accende la fantasia del sano riuso, l’obesità consumistica in cui siamo cresciuti. Secondo un sondaggio di Waste Watcher solo 4 italiani su dieci ne sono consapevoli. Il ministero dell’Ambiente ha sviluppato un piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare chiamato “Pinpas”. Prevede l’educazione alimentare nelle scuole come materia obbligatoria, regole più semplici per le donazioni di cibo invenduto, sconti delle tasse sui rifiuti per chi dona. In Italia circa 1 miliardo di cibo in alimenti viene recuperato grazie a iniziative come il Banco alimentare e Last minute market. In casa vale sempre la regola della nonna e un po’ di buon senso: cucinare quanto effettivamente serve, controllare le scadenze dei cibi, la frutta e le verdure prima che vadano a male, riusare il cibo con ricette fantasiose, e controllare il sito del Wwf. www.insiemecontroglisprechi.it

DICE IL CENSIS
Nel 47esimo Rapporto sulla situazione sociale del paese il Censis ci dice che si sta affinando il senso critico dei consumi e la sobrietà diventa una necessità per le famiglie che hanno subito una forte riduzione del debito. Il 48 per cento degli italiani ha mutato le proprie abitudini alimentari cercando di risparmiare. Il 63 per cento prepara un elenco della spesa dettagliato. Il 63,4 per cento scegli gli alimenti tenendo conto del prezzo più basso. Il 76 per cento cerca le promozioni rispetto al 43 per cento della media europea. Si mangia meno carne, quasi il 30 per cento, meno pesce, il 23 per cento, meno verdura nella misura del 10 per cento. Tenui segnali di ripresa si hanno nella creazione del risparmio che è cresciuto del 9,4 per cento e nei depositi bancari, più 4,6 per cento.