Un nuovo modo per combattere gli sprechi e
aiutare chi ha più bisogno. Quello che colpisce appena si entra nel sito web è
la frase «condividere il cibo è un atto d’amore». Ed è proprio vero, anche se
si pensa che ogni anno in Italia si buttano via 12,3 miliardi di euro di cibo e
più della metà può essere recuperato. Sicuramente nelle dispense delle nostre
cucine ci sono alcuni alimenti che non riusciamo a consumare. E intanto si
avvicina la data di scadenza, ma il suo destino è segnato nel cestino dei
rifiuti. E invece potrebbe essere destinato ad altro, come ad esempio al
“dono”.
Pensiamo alle infinite dispense degli alberghi
italiani, dove spesso non vengono utilizzati tutti gli alimenti a disposizione
e quanti pensionati e famiglie non riescono più ad arrivare a fine mese e hanno
difficoltà nel fare la spesa! L’esperienza della piattaforma web per
condividere il cibo in eccesso è partita in Germania qualche mese fa, dove un
gruppo di persone ha dato vita ad un’associazione per dare un contributo alla
lotta agli sprechi. In sei città tedesche nel dicembre scorso è partita la
piattaforma web dove poter avviare lo scambio gratuito dei cibi in eccesso.
Nella prima settimana di attività lo hanno usato più di 2500 persone.
In Italia invece
quattro giovani catanesi hanno inventato il sito web “I food share”, io
condivido il cibo. Il meccanismo di scambio è molto semplice: una volta che ci
si è registrati, si può inserire la propria offerta alimentare e il sistema
automaticamente la pubblicherà con la città di riferimento dove il prodotto è
disponibile, la sua data di scadenza e i riferimenti del donatore. Chi desidera
richiedere una “cesta alimentare”, non dovrà fare altro che mettersi in
contatto con il donatore attraverso un sistema di messaggistica interna e
concordare le modalità di ritiro. Possono registrarsi tutti: singoli cittadini,
rivenditori, produttori, aziende. Chiunque può essere donatore. Tra i
destinatari si trovano ong, parrocchie, associazioni, ma soprattutto persone
bisognose.
Lorenzo Russo
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