In Italia la percentuale di
povertà negli ultimi anni è aumentata e molte persone non sanno proprio come
fare per arrivare a fine mese. Ma contro questo dato sempre più dilagante,
arriva una nuova esperienza all’insegna della solidarietà e del bene comune. A
Modena a maggio aprirà l’Emporio Portobello, dove potranno entrare solo persone
con difficoltà economiche. Circa 450 famiglie, questi i numeri che stimano i
responsabili del Centro per il Volontariato del capoluogo emiliano, che hanno
avviato l’iniziativa in collaborazione con vari enti, tra cui l’assessorato
alle politiche sociali del comune.
«Verranno classificate le
famiglie in base alla condizione economica, alla disoccupazione e al numero dei
figli - afferma Angelo Morselli, presidente del Centro Volontario di Modena - e
a ognuna verrà riconosciuto un punteggio che verrà caricato ogni mese su una
tessera magnetica. Queste famiglie potranno accedere all’emporio e fare la
spesa. La differenza con i normali supermercati e che quando si arriva alla
cassa, i prodotti vengono passati in maniera uguale sul lettore a barre, ma
invece di pagare col bancomat, si utilizzerà la tessera magnetica che scalerà i
punti».
Oltre al
requisito economico, gli ideatori del progetto chiedono altre due cose: la
disponibilità a cambiare il proprio stile di vita facendolo diventare più
responsabile e sostenibile, e la volontà a prestare la propria opera, una volta
a settimana (anche in modalità part-time), per compiere lavori all’interno
della struttura. In questo modo, i clienti, si sentiranno pienamente coinvolti
nel percorso di uscita dalla situazione (economica) di disagio. La partecipazione al progetto avrà una durata massima
per famiglia pari a due anni. Trascorso tale termine, ovvero se durante il
biennio stesso le condizioni economiche del nucleo familiare dovessero
migliorare, il beneficio sarà sospeso per consentire ad un’altra famiglia di
poter essere inclusa nel progetto.
La missione del centro sarà quindi quella di fungere
da valido punto di riferimento per tutti i disoccupati che vorranno prestare la
propria attività lavorativa nel centro, essendo pagati con generi alimentari
per far fronte alle primarie necessità di sussistenza.
Lorenzo Russo