Andare a scuola camminando conviene non solo perché è salutare, ecologico, economico ma perché è educativo.
Se la mattina tra le 8 e le 8 e 30 c’è un ingorgo, sicuramente è perché nelle vicinanze c’è una scuola. Macchine parcheggiate in doppia fila, in curva, al centro della carreggiata, alla fermata dell’autobus. È l’italica usanza di accompagnare in macchina i figli a scuola. Papà e, soprattutto, mamme iperprotettive che vedono pericoli dappertutto. Paura dello zingaro, di un attacco dell’Isis, di un’invasione aliena. Non si sa mai. Prevenire le ansie è meglio che curarle. Eppure andare a piedi a scuola sarebbe meglio per tutti. Riduce lo stress di mamma e papà e porta i bambini verso la conquista dell’autonomia.
Non è solo una questione di vita sobria. Andare a piedi conviene non solo perché è salutare, ecologico, economico ma perché è educativo. «Il bambino – spiega Ezio Aceti, psicoterapeuta – impara prima a scegliere, a farsi un programma, a prevedere». L’Italia, secondo un recente studio dell’Istc-Cnr promosso dal Policy Studies Institute di Londra, che riguarda 15 Paesi del mondo, è tra i Paesi più arretrati. L’autonomia di spostamento dei bambini italiani nell’andare a scuola è passata dall’11 per cento nel 2002 al 7 per cento nel 2010. Per fornire un metro di paragone, l’autonomia dei bimbi inglesi è al 41 per cento e quella dei tedeschi al 40 per cento. «È questo uno dei problemi italiani – commenta Ezio Aceti –: abbiamo dei ragazzi intelligenti ma un po’ immaturi, con poca autonomia. È una società in cui qualcuno ti dice quello che devi fare. Si potrebbe calcolare l’incidenza che ha sul Prodotto interno lordo, perché maggiore autonomia significa maggiore propensione al rischio anche imprenditoriale». Tra i vantaggi dell’andare a piedi, il consumo di calorie, fino a 70, il recupero delle relazioni, l’osservazione dei colori della natura, dei rumori della città. Uno studio dell’Università di Buffalo dimostra come i bambini che arrivano a piedi a scuola hanno livelli di stress inferiori a chi ci arriva in macchina. Ma, forse, per arrivare a questa conclusione, non necessitava una ricerca. Ben vengano iniziative come Pedibus, “l’autobus a piedi”, una carovana di bambini accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore” a chiudere la fila. L’obiettivo è incentivare gli spostamenti a piedi nei tragitti casa-scuola.
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