giovedì 27 ottobre 2011

Famiglie e usura

Una delle trappole dell'acquisto a rate è che si rischia di cadere nell'indebitamento, per cui è sempre meglio valutare bene le proprie possibilità economiche prima di fare un acquisto e lasciar strare se per ora non è possibile senza necessariamente ricorrere al credito al consumo. Mi arriva questa nota di Carlo Cefaloni.

Il segnale più eloquente della crisi economica è l’impoverimento del ceto medio, quello che prova vergogna nel chiedere aiuto. Non si tratta di ossessione da shopping. Casi in cui occorre il sostegno psicologico. Quello che servirebbe ad un sistema che incentiva a comprare anche il superfluo e a tentare continuamente la fortuna, con l’avvertenza finale «gioca il giusto». Bisogna perciò agire sulle cause remote, su quel clima seduttore in cui il denaro, come dice Shakespeare, è capace di invertire il senso delle cose, rendere «brutto il bello, volgare il nobile» e quindi è capace di inghiottire anche chi semplicemente inizia, senza rendersene conto, accendendo troppi presiti da restituire in “comode” rate che, prima o poi, cominciano a decorrere. Call center dedicati al recupero crediti generano quella angoscia che non è mai buona consigliera e rischia di far scivolare verso scelte imprudenti. Il percorso di una cittadinanza attiva e solidale parte, perciò, dalla costruzione di legami di fiducia che liberano dalla solitudine.

La persona vale molto di più dei suoi debiti. Da queste esperienze nascono le numerose realtà anti usura presenti in Italia che aiutano a difendersi da certe prassi delle società finanziarie, a trattare e rinegoziare mutui e prestiti,ma, innanzitutto, a mettere ordine nel bilancio personale e familiare. Come fa, ad esempio, la cooperativa di “mutua auto gestione” (Mag) di Venezia (www.magvenezia.it) con il suo servizio di prevenzione dell’eccessivo indebitamento. Un buon decalogo di regole per difendersi dall’usura si trova sul ricco sito della fondazione padre Pino Puglisi (www.fondazioneantiusura.it).


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