A settembre riprendono tutte le attività di studio e di
lavoro. Come conservare il tesoretto di buonumore conquistato ad agosto?
È uno strano Paese l’Italia. Le ferie, a differenza di altre
nazioni, si fanno quasi solo ad agosto, il mese dominante del vuoto civile, del
riposo a tutti i costi, delle strade vivibili, del buonumore da ritrovare.
Tempo utile anche per riscoprire quelle bellezze artistiche che non si ha,
nella propria città, mai tempo di frequentare, magari in bicicletta. Sì perché
il tempo e lo stress sono le variabile fondamentali dell’asse cartesiano
moderno che non disegna più una linea di confine tra la vita, il tempo libero e
il lavoro. Non si ha mai tempo per sé, per riposare bene, per staccarsi dal
lavoro, per nutrirsi bene, per curare il proprio corpo, per fare sport, per
trovare degli spazi di benessere, con sé e con gli altri. Si vorrebbe che ci
fosse un po’ di vacanza ogni mese, ogni settimana, ogni giorno senza essere
travolti dalla centrifuga quotidiana di impegni, figli, lavoro e riuscire a
prolungare gli effetti benefici oltre il fatidico mese di agosto.
Per ricominciare si potrebbe pensare a programmare per prime
le cose a cui mai si pensa: lo sport, il riposo, le prossime vacanze, il tempo
dedicato a moglie, figli, amici e a coltivare l’interiorità. In tempi di tagli
alle spese per le famiglie dove si compra meno pane e cereali, si rinuncia alle
visite mediche, si beve la birra perché meno costosa del vino e i consumi per
abbigliamento, giornali, riviste, auto crollano dal 20 al 30 per cento non c’è
certo da stare allegri. Ma la riscoperta della cucina povera, di non sprecare
più nemmeno il pane, ma di riscaldarlo e riciclarlo, di una semplice
passeggiata all’aria aperta, di una buona lettura per arricchire la mente e lo
spirito, di una chiacchierata in salotto a tv, tablet, ipad, telefono, computer
spenti, sono ingredienti che danno sapore alla vita, sprigionano un retrogusto
dolce per le amarezze della giornata e profumano anche le giornate piovose.
L’Italia, si sa, ha ben altri problemi, ma per sopperire allo
sconfinamento tra vita e lavoro, in Giappone le aziende e i governi locali
devono tenere sotto controllo il giro-vita dei cittadini tra i 40 e i 74 anni,
il limite è 85,09 centimetri per gli uomini e 90 per le donne. In Cina, a
Pechino, i dipendenti pubblici sono obbligati a fare ginnastica due volte al
giorno sul luogo di lavoro. Che la magrezza e la mente sgombra siano uno dei
segreti della crescita del Pil e del benessere? Il fatto di avere uno stomaco
un po’ più vuoto ci obbliga a riempire la mente di pensieri, iniziative, idee?
Non è mai stato dimostrato un legame di causa ed effetto, ma di certo l’Europa
è anziana e stanca, l’Asia proiettata verso il futuro. Un motivo ci sarà.
Dal ritorno dalle vacanze converrà programmare il riposo e un
paio di gite fuori porta, in un luogo da ricordare, in Italia non ne mancano.
Sono emozioni positive che non dissipano il tesoretto di buonumore accumulato
in villeggiatura. Permettono l’esposizione ai raggi solari che sono un
toccasana perché proteggono la salute del cuore e del cervello, regolando, tra
l’altro, il tono dell’umore.
Buonumore che cresce quando una famiglia non è debole nei
suoi rapporti interni ma è ricca di affetti e di dialoghi che generano apertura
e azioni per gli altri, per il bene comune, in tutti campi: assistenziale,
culturale, politico, educativo, sportivo.
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