La scienza economica ha tradizionalmente trascurato il tema dei beni collettivi, e questo a causa del suo impianto metodologico individualista. I beni collettivi sono quei beni (come l’ambiente o la scala del condominio) che vengono consumati contemporaneamente da più persone e dove il consumo di un soggetto riduce il consumo di un altro. Quando si è in presenza di beni collettivi o comuni (commons) potrebbe verificarsi la cosiddetta “tragedia dei commons”, evidenziata dal biologo Hardin nel 1968. L’articolo legge il consumo dell’acqua in questa prospettiva, e propone alcune ipotesi di soluzione del problema.
Luigino Bruni
Fonte: Nuova Umanità
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