martedì 20 novembre 2012

Accerchiati dai detergenti



Igienizzanti aggressivi aumentano allergie e stress. Come spendere meno e guadagnare in salute

C’è il detersivo per i piatti, lo spray per la polvere, il presidio medico chirurgico per i pavimenti, l’anticalcare per le piastrelle e lo sgrassatore per i fornelli, il disincrostante per il bagno e l’igienizzante per il bucato. Senza dimenticare l’antigocce per i vetri, il detergente per il parquet, lo smacchiatore per le camicie e la candeggina per un bianco che più bianco non ce n’è.
Alzi la mano chi non ha, accanto a bacinelle, stracci e spugne, una decina di flaconi con proprietà antisettiche, disinfettanti e antibatteriche. Ebbene, sono tutti (o quasi) tossici e pericolosi. Tempo fa uno spot televisivo mostrava una mamma col figlio minacciati da panciuti e pericolosissimi batteri, pronti a saltare sul bambino per spedirlo a letto con un’infezione quantomeno preoccupante, a meno che la solerte mammina non avesse provveduto a disinfettare la casa, senza fatica e senza risciacquo. Tutto bene. Anzi, no.
Innanzi tutto, i batteri sono un po’ ovunque e non tutti sono pericolosi. Se rendiamo le nostre case asettiche come sale operatorie, rischiamo di incorrere nel superbatterio: quello che avrà resistito a tutti i prodotti chimici, diventando più pericoloso e difficile da debellare. E i nostri bambini, oltre ad ingurgitare sostanze tossiche mentre – gattonando – danno pure una leccatina al pavimento, non si fortificheranno, rischiando di indebolire il loro sistema immunitario.
Vista la crescita esponenziale di allergie, da tempo i pediatri denunciano l’eccessivo utilizzo di prodotti chimici per le pulizie. Intendiamoci bene: la casa va pulita, eccome, anche per evitare le allergie agli acari. Tuttavia non serve l’armamentario chimico a cui non riusciamo a rinunciare.
Partiamo dalle lavatrici: l’uso di detersivi, smacchiatori, igienizzanti e sbiancanti davvero non è necessario. Basta un buon detersivo, meglio se non inquini troppo, e un risciacquo più accurato. I cicli brevi, infatti, non eliminano i residui chimici e allora sì che si rischiano pruriti e dermatiti.
Passando alla lavastoviglie: ma siamo proprio sicuri che il brillantante non ci faccia gustare, insieme ai manicaretti, anche i rimasugli chimici appiccicati a bicchieri, piatti e stoviglie? Mangia oggi, bevi domani, anche quantitativi infinitesimali di detersivo alla lunga possono diventare tossici.
E chi non intendesse rinunciare a disinfettare abiti e pavimenti, prima di versare il detersivo sulla spugna farebbe meglio a riflettere sulle indicazioni riportate sulle etichette: non inalare, non toccare, non ingerire…
Ma allora come avere case pulite, ridurre i rischi di allergie e anche (perché no?) risparmiare? C’è chi propone l’utilizzo, sano ed economico (e particolarmente utile in questi tempi di crisi) di prodotti naturali (ad esempio, l’aceto come smacchiatore e anticalcare; il bicarbonato per tenere pulita la lavatrice, lavare frutta e verdura e far brillare i tappeti) e chi punta su prodotti ecocompatibili e biodegradabili: costano meno e inquinano poco.
L’importante, spiegano anche dall’associazione dei consumatori Altroconsumo, è non dimenticare che il corpo umano è perfettamente in grado di difendersi da solo dai microbi che vivono nell’ambiente. Riducendo l’utilizzo di disinfettanti e antibatterici l’ambiente ci ringrazierà e la salute nostra e dei nostri figli ne trarrà giovamento.

                                                                    Sara Fornaro

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