lunedì 19 novembre 2012

L'Equobar di Vicenza


Solo prodotti equo e solidali, a chilometro zero e da agricoltura biologica. Ma anche altro

Una grande e semplice idea: un bar, luogo di relazioni, per far conoscere un’economia differente. «Mi trovo a Brasilia ‒ racconta Adriano Sella, fondatore del movimento Gocce di giustizia ‒ ed entro in un Bar Cultura. Al primo piano c’è una libreria, al secondo c’è un bar dove si possono leggere i libri esposti anche senza comprarli».
Tornato in Italia, dopo aver vissuto sulla propria pelle l’ingiustizia degli altri, decide di far lo stesso. Nasce così il primo Equobar d’Italia. Capitale d’elezione è Vicenza. Sono passati più di quattro anni dagli esordi ma le finalità sono le stesse. «L’Equobar ‒ spiega Sella ‒ vende solo prodotti dell’equo solidale, a chilometro zero e di agricoltura biologica. Sono i prodotti di un’economia che chiamiamo di giustizia».
Il caffè, le tisane, i succhi, le bevande, anche una buonissima Cola, sono del circuito equo e solidale. I formaggi, i salumi, i panini, le bruschette sono prodotti locali della filiera etica, sono a chilometro zero, cioè provengono da produttori locali che garantiscono prodotti di qualità pagati ad un prezzo giusto. I prodotti di agricoltura biologica, senza pesticidi, provengono da varie regioni d’Italia. In un bar sono così disegnati tre cerchi concentrici con cibi provenienti da produttori locali, nazionali e mondiali.
Ma il consumare, anche se equo e solidale, non è la cosa più importante. «Non c’è alcuna pressione al consumo ‒ dice Marzia Lovato, presidente della cooperativa AlterAttiva, che gestisce il bar ‒; i clienti possono sfogliare il giornale, giocare a carte, leggere i libri sui nuovi stili di vita sobri per tutto il tempo che vogliono». È un bar non per tesserati, ma aperto a tutti per creare aggregazione. Gruppi di amici, associazioni possono ritrovarsi in una stanza dell’Equobar per le loro riunioni, feste di compleanno, di laurea e per lanciare nuove band musicali. Appositi eventi culturali, presentazioni di libri, conferenze sono utilizzati per diffondere i nuovi stili di vita e conoscere le connesse problematiche sociali, ambientali, ecologiche. Per non dire della settimana del baratto: di libri e di oggetti. Scambi gratuiti, naturalmente. All’Equobar, infatti, vige la legge della gratuità. Una quarantina di volontari di tutte le età su turni di mattina e di pomeriggio garantiscono l’apertura. Non sono dei professionisti, ma lo stanno diventando. Provate il cappuccino e crederete.

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